Header image ARCHIVIO DEL TEMPO CHE PASSA
RIGNANO SULL'ARNO
Indagine di archeologia umana e sociale
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PASSATO FUTURO

Il tempo che passa offre molte prospettive da cui guardarlo e da cui dovremmo attingere sempre qualcosa di positivo.

È la storia. Un complesso che è la somma di quelle delle comunità e dei territori, con le persone e loro tradizioni, la loro cultura, le loro idee, le azioni e gli esempi che formano ogni società. Una società, però, che da qualche decennio corre e si trasforma in modo sempre più veloce, e che altrettanto velocemente, usa, consuma e… dimentica.

Un quadro nuovo che ha suggerito di aprire un'altra “finestra” sul passato, diciamo più prossimo; giocando su fatti e aspetti anche minori che questa velocità travolge più rapidamente. Un’occhiata che spazierà su tutto ciò che colpisce e che ha stimolato una qualche riflessione, quale che essa sia.

 

4- A PROPOSITO DI… PIAZZE
Addio ad un’opera brutta, parziale, cara e bocciata da tempo

È la struttura-ascensore di piazza della Repubblica - chiamata spremiagrumi - che è stata una delle opere pubbliche più ambigue, costose quanto parziali della storia amministrativa locale. Ha fatto parlare di sé, più per la sua (in)utilità e per lo studio di grido che lo progettò - forse senza vedere il luogo decise di inserirci una struttura assolutamente fuori contesto - che per un ragionamento urbanistico complessivo!
Ora pare che venga finalmente abbattuta e, di sicuro, la rimpiangeranno in pochi. Amen.
Un’eliminazione che, secondo assodate strategie amministrative deve, però, essere inserita in un quadro di riqualificazione che la possa “compensare”. Ed ecco il maquillage alla piazza! (ultimamente riscoperte)  
Ennesimo ciclico tentativo - quanti soldi spesi! - di migliorare uno spazio che rimane per natura stretto, ambiguo e aggirato dalla strada più importante del paese. Ormai sono oltre una decina gli interventi che cercano di “miracolare” quello spazio da quando quel triangolo fu spianato alla meglio per il mercato settimanale nel 1848 dopo averci piantato 45 acacie (non c’erano ancora il palazzo comunale e la ferrovia..!).
Purtroppo il luogo è quello che è, per i suoi spazi stretti, il contesto e le sue progressive esigenze viarie non potranno mai renderlo ciò che oggettivamente non sarà mai pienamente. Infatti, non è bastato battezzarlo piazza e oltre un secolo e mezzo per dargli un senso funzionale, ma soprattutto definitivo.
Comunque, la nuova piazza verrà realizzata, ma poco cambierà nella sostanza, soprattutto nel collegato sottopasso ferroviario. Questo, infatti, rimarrà brutto e parziale, soprattutto nell’accesso al secondo binario della ferrovia. Anzi, guardando ai sottopassi delle altre stazioni, viene da chiedersi perchè quello di Rignano è il più brutto e incompiuto di tutti. Forse perché voleva riunire troppe esigenze, salvo ritenerle poi poco utili e… accantonarle! (vedi accesso facilitato al secondo binario - e anche al primo - e collegamento con gli impianti sportivi superando quello pericoloso pedonale sul lungarno)
In ogni modo, tornando alla nuova piazza e dopo aver guardato il pur piacevole progetto si rileva che, a parte il ridondante impiego di pietra e cotto, il cerchio che restituirà l’abbattimento del “coso”, i tre parcheggi mirati anziché liberi, non cambierà molto altro nel concreto, purtroppo. Anzi sì, sarà accentuato un aspetto: quello spazio assumerà l’aspetto di una specie di salotto buono (un luogo simbolo?) e la strada che l’attraversa dovrà tenerne più conto restringendosi, pur restando unica e quindi vitale per il paese.
Escludendo l’abbattimento dei pini, pare un’operazione come l’ultimo maquillage del 2006. A proposito, un intervento che si sovrappose ad un “concorso per idee” per la stessa cosa e di cui pare essersi persa ogni traccia, salvo il suo costo (pare circa 10.000 euro!).
In ogni caso e a parte acacie, lecci o pini, le foto spiegano più delle parole: lo spazio è sempre quello, quello che è cambiato è l’uso della strada e quello resta primario e, al momento, senza alternativa. A differenza del passato, oggi ci passano migliaia di automezzi e, mentre questi sono sempre più ingombranti, noi abbelliamo (!) riducendo le carreggiate e lasciando i problemi… se non si progettano alternative valide.
Solo allora le “riqualificazioni” saranno veramente tali.
       Nella stessa comunicazione dell’Amministrazione sul prossimo inizio di questi lavori, c’è anche la conferma del progetto di una “nuova piazza dietro la chiesa” e la “riqualificazione” di piazza dei Martiri (!). Certo che Rignano è proprio bizzarro. Prima cresce urbanisticamente alla “giorno per giorno” senza una visione d’insieme, fa costruire case in… allegria e in quantità eccessiva (pur crescendo gli abitanti, ci sono circa 400 appartamenti vuoti..!), crea zone sacco, strade senza sfondo in numero da Guinnes, lascia una viabilità quasi medievale correggendo (in 40 anni) la sola stortura di via del Bombone, arriva ad eliminare l’unica vera piazza che aveva il capoluogo… continuando a fare maquillage allo slargo del Comune. Mah!
Comunque, come già annunciato, a chi vorrà non mancherà occasione per dibattere.

 


 
 
 

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